16 febbraio 2008 - 23:54

Run, baby, run

Oggi ho constatato che per fare il controllore negli autobus o chi
ne fa le veci (l'autista), devi essere anche un ottimo corridore
perchè può capitare di rincorrere il multato di turno.

1. Quando ero una giovane studentessa dell' istituto d'arte
mi toccava prendere il bus per tornare a casa (ora le cose non
sono cambiate, eh). Quel giorno incrociai mia sorella e prendemmo
il mezzo insieme. Insieme a noi salì un uomo, anche se era in borghese
avevo intuito chi fosse veramente. Qualche chilometro più in là l'uomo
tirò fuori la sua tessera di riconoscimento e iniziò a chiedere biglietti.
"Te lo avevo detto che era un controllore" dissi a mia sorella,
entrambe munite di abbonamento e biglietto. Una signora di una discreta
età vicino a me si alzò bruscamente dal suo posto, tentò di scendere
dal bus e iniziò a sgambettare via, e il controllore la inseguì.
Penso che l'abbia presa, non so come sia andata a finire.

2. Proprio oggi pomeriggio attendevo l'autobus al capolinea.
Appena arrivò il mezzo pubblico, si fermo ma non fece scendere nessuno.
L'autista si alzò e chiedeva di esibire i biglietti.
La sfortunata era una ragazza, borbottando per vari minuti che aveva
timbrato il biglietto e che lo aveva perso.
I due discutevano vicino alla porta centrale, che era aperta.
L'autista si era distratto pochi nanosecondi e lei, con un abile
scatto stile "Occhi di Gatto" è scesa dal bus e ha iniziato a
correre, ha attraversato la strada trafficata e si dirigeva verso la
stazione ferroviaria, che era a pochi metri.
Con la velocità supersonica di Flash, lui l'ha raggiunta e multata.
E io non ho potuto esibire il mio biglietto timbrato.

Queste sono piccole cronache della vita, apparentemente inutili.
Io mi diverto così, anche perchè non saprei che scrivere

1 commenti:

Unknown ha detto...

Qui a Roma sono molto più organizzati (o più pigri?).

Le tecniche sono due.

Una è per autobus. Salgono due controllori insieme, uno in testa e uno in coda, in borghese, e chiedono i biglietti durante il tragitto. Scappare è impossibile.

Una è per la metropolitana. Si mettono nel varco dalla Linea A e la Linea B della Stazione Termini (l'unica in cui le due uniche linee si incontrano), il primo di ogni mese. Ne beccano a decine, che non hanno rinnovato l'abbonamento mensile e dicono di non essersene accorti (come hanno passato i tornelli lo sanno solo loro).

Nei trenini metropolitani o nei tram la questione è più difficile. E la scena è meravigliosa soprattutto se si è in periferia. Sale un controllore, qualcuno lancia un urlo e metà delle persone presenti svaniscono nel nulla. In nuvolette multicolore. Dev'essere frustrante, mentre è divertente per i tesserati che esibiscono la già mitica Nuova Metrebus Card Red, "Più veloce, più comoda, più completa". Più veloce quando, per caso, funziona, più comoda negli stessi rari casi (altrimenti nel sonno delle 7 di mattina si rischia di schiantarsi sui nuovi tornelli a porta che non si aprno") e completa perché anche carta simil-postepay, se solo i punti di ricarica non fossero meno che pochi.

Ed ecco che anch'io ti faccio le inutili cronache di un romano alle prese con la stupenda Azienda per la Mobilità.